02-07-2024. Presso il Municipio di Isola si è tenuta la sesta seduta ordinaria della Commissione per le questioni della nazionalità italiana, convocata dal presidente Marko Gregorič. Durante l’incontro si è convalidato il verbale della seduta del 21 maggio 2024 e si è discussa la proposta del nuovo Statuto del Comune di Isola, giunto alla seconda lettura e prossimo all’approvazione. Nel nuovo statuto, che intende modernizzare il precedente, le più significative variazioni riguardano l’inclusione della nuova comunità di Saredo e Barè e la conseguente modifica a quella di Corte d’Isola. All’articolo 5, lo statuto si focalizza sulla tutela della Comunità Nazionale autoctona Italiana, garantendone la parità di diritti nella vita pubblica e sociale in tutto il territorio comunale. In particolare, riconosce le comunità di Città Vecchia, Haliaetum, Livade e Jagodje – Dobrava come zona ufficialmente bilingue, dove l’italiano è equiparato allo sloveno nei rapporti con gli organi comunali e statali. Nel periodo intercorso tra la prima e la seconda lettura, il Consiglio della Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana di Isola ha richiesto, e ottenuto, l’introduzione di ulteriore comma a questo articolo, il quale riflette l’articolo 13 della Legge sulle Comunità Autogestite delle Nazionalità del 1994. Questo stabilisce che la CAN, attraverso i rappresentanti della CNI nel Consiglio comunale, deve dare il suo consenso alle disposizioni che riguardano direttamente la posizione e i diritti della minoranza. Questa richiesta, accolta sia dall’Amministrazione che dalla commissione, è stata però l’occasione per riflettere sulla confusione, in termini e contenuti, che spesso si presenta tra “CAN” e “CNI”. Se la prima rappresenta un’istituzione, la seconda costituisce una comunità, che elegge direttamente i suoi rappresentanti nel Consiglio comunale. Durante la seduta, il presidente Gregorič ha infine evidenziato la necessità di aggiornare la traduzione italiana dello statuto, includendo i toponimi italiani dove possibile, per rispettare il diritto della comunità italiana di usare la propria lingua. La commissione ha quindi approvato questa seconda lettura, raccomandando ai servizi amministrativi di collaborare per ottenere le traduzioni ufficiali e certificate dei toponimi.
Testo e foto: Mariangela Pizziolo