Presentate ieri sera, presso Palazzo Gravisi a Capodistria, le traduzioni in sloveno delle opere degli autori della CNI: Marco Apollonio e Aljoša Curavić. Intervenuti all’incontro: Elis Deghenghi Olujič, Jasna Čebron, Martina Vocci e Gašper Malej. La serata è stata organizzata dalla Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria.
Si è tenuto ieri sera a Capodistria, presso Palazzo Gravisi: “Etnos: Letteratura della minoranza a confronto”, un evento organizzato dalla Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”. Si è trattato di un interessante dibattito sulla letteratura e sulla traduzione, moderato dal Presidente della Comunità Mario Steffè, che ha avuto come punto focale la traduzione in sloveno delle opere di due autori della CNI: “Piccoli naufragi prima dell’alba” Marco Apollonio e “Portami i fiori” Aljoša Curavić. Tra il pubblico erano presenti all’incontro, in programma a ridosso della Giornata della cultura slovena, anche l’Onorevole Roberto Battelli, il Direttore della biblioteca centrale Srečko Vilhar di Capodistria David Runco e Milan Rakovac, intellettuale istriano di spessore.
Hanno dialogato con gli autori, passando con estrema naturalezza dall’italiano allo sloveno e viceversa, la prof.ssa di Letteratura italiana Elis Deghenghi Olujič, la slavista Jasna Čebron, la giornalista Martina Vocci e il poeta, traduttore ed editore, Gašper Malej. Gli ospiti, moderati dal Presidente della Comunità, Mario Steffè, hanno avuto modo di disquisire di letteratura, traduzione e giornalismo, a partire dalle opere dei due autori presenti, per poi toccare tematiche più ampie. Tra i tanti temi affrontati, lo stile dei due autori: quello di Apollonio stratificato e complesso che tratta di temi quali la riflessione cognitiva, la filosofia e l’alienazione, quello di Curavić più diretto, quasi senza filtri, legato alla narrazione di cronache e storie che gli sono state raccontate o che ha vissuto in prima persona. Si è discusso della figura di traduttore come mediatore tra mondi e culture, e della lingua italiana la cui conoscenza permette di accedere a un immenso patrimonio letterario, più vasto e che comprende la possibilità di leggere autori e opere non sempre disponibili anche in lingua slovena. Inoltre si è sottolineato il cambiamento positivo positivo avvenuto negli ultimi cinque anni nei confronti della letteratura della minoranza, dato dal numero sempre maggiore di opere di autori della CNI tradotte in sloveno.
