14-12-2022. L’atrio di Palazzo Manzioli ha ospitato l’inaugurazione dell’originale rivisitazione del presepe in chiave isolana, ideata dall’architetta e insegnante Chiarastella Fatigato. Il presepe, realizzato in cartapesta e raffigurante il Mandracchio e la Piazza Grande, ha donato, insieme ad ulteriori addobbi festivi, un aspetto natalizio alla sede della Comunità nazionale italiana. L’evento, organizzato dalla Comunità degli Italiani “Dante Alighieri” è stato introdotto dal vicepresidente del sodalizio, Marko Gregorič, che ha portato i saluti della presidente, Evelin Zonta, assente per inderogabili impegni e porto un caloroso benvenuto a tutti. Tra il pubblico, il Console generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello, la neo-presidente della CAN di Isola, Vita Valenti e la preside della Scuola elementare “Dante Alighieri” Cristina Valentič Kostić. Un saluto particolare è andato al parroco di Isola, don Janez Kobal, che ha poi impartito la benedizione al presepe isolano. La composizione è il frutto del minuzioso lavoro, durato 8 mesi, di Chiarastella Fatigato, che ha reinterpretato la nascita di Gesù in chiave isolana e, allo stesso tempo, inserito statuette della tradizione napoletana, sparse nel presepe. L’autrice ha raccontato di come questa idea sia nata dalla necessità di voler omaggiare la storia e la bellezza di Isola, come ringraziamento per la calda ospitalità che le offre da 8 anni, assieme alla sua famiglia. Nel dettaglio, la composizione riproduce il Mandracchio e l’attigua Piasa Granda, così come avrebbero dovuto apparire cento anni fa, compresa la chiesetta di Sant’Andrea, andata distrutta, con le sue vecchie strade ed edifici, raffigurate nelle antiche cartoline, che hanno ispirato l’autrice nel lavoro di ricostruzione. Con una nota malinconica si è voluta ricordare la zona in riva al mare come luogo e simbolo di socialità, animato soprattutto dai pescatori e non invaso, come succede, oggi dalle auto. Tuttavia, la Fatigato ci tiene a sottolineare soprattutto l’aspetto religioso dell’opera: l’arrivo di Gesù in totale povertà, su una barchetta che approda al Mandracchio e che risveglia la Comunità pronta ad omaggiarlo, a ricordarci il valore dell’umiltà. Il parroco ha benedetto il presepe e letto un passo delle Sacre scritture. L’evento si è concluso con una canzone natalizia, eseguita alla chitarra del consorte della Fatigato, Gianni Pellegrini e con un brindisi in onore dell’inaugurazione. Il presepe rimarrà esposto sino al 6 gennaio.
TESTO E FOTO: ILARIA CURSIO