23.04.2023. A Pirano, si è tenuta la celebrazione del patrono della città: San Giorgio. Simbolo del bene che riesce a vincere sul male, nell’iconografia cristiana San Giorgio è da sempre raffigurato a cavallo nell’intento di trafiggere con una lancia il drago. E proprio così viene rappresentato in ogni angolo della città, dai manifesti di Piazza Tartini al mosaico del Centro Pastorale e Culturale Georgios, a testimonianza della devozione dei piranesi nei confronti del martire. La leggenda narra, infatti, sia stato proprio il valoroso San Giorgio a proteggere la città, salvando così Pirano da una forte tempesta. Come di consueto, ad aprire i festeggiamenti è stata l’Orchestra di fiati di Pirano, seguita dal Coro misto Georgios che ha accompagnato la processione nei costumi tradizionali. La funzione religiosa si è tenuta nella suggestiva Chiesa di San Giorgio, dove la messa solenne è iniziata alle 10. A seguire, l’Orchestra di fiati si è diretta verso il Centro Pastorale e Culturale Georgios dove ha suonato accompagnando il buffet a base di dolci, proprio sotto il Duomo. Oltre a essere il giorno del celebre santo, il 23 aprile coincideva una volta con la partenza delle famiglie dei salinai da Pirano, intente a lasciare la città per raggiungere via mare le saline di Sicciole, dove sarebbero rimaste per l’intera stagione. Dal Centro Georgios, quindi, la Famea dei salineri, il gruppo etnografico della CI Giuseppe Tartini, si è diretta verso il Teatro Tartini. Qui davanti è stato presentato l’evento: “Antichi mestieri: salinai e musoleri”, su iniziativa della stessa Comunità degli italiani In questo revival del passato istriano, i salinai, vestiti dei costumi tipici, hanno presentato i prodotti tradizionali istriani che venivano consumati dalle famiglie nei duri mesi di lavoro nelle saline: pane e mussoli, perlopiù, e verdure, ma solo per chi possedeva un terreno a casa. Anche reperire l’acqua era difficile, i salinai dovevano infatti andare a prenderla nelle sorgenti dei monti vicini. A rendere tutto più suggestivo, sulle bancarelle sono stati serviti pane e mussoli ai presenti. A seguire, i cittadini si sono immersi nel passato delle città costiere istriane grazie al progetto “Storie di Pesca” del Centro scientifico e di ricerca di Capodistria, in collaborazione con le CAN di Ancarano, Capodistria, Isola e Pirano. Infine, a conclusione di questo intenso programma di contenuti culturali, sul Molo dei Pescatori è stata riproposta la partenza della “Famea dei salineri” per le saline. La ricorrenza del santo patrono si riconferma, quindi, come un’occasione significativa per ricordare il ricco passato della città che, si dice, sia stata costruita sul sale ossia con i proventi delle saline.
TESTO: LUDOVICA ROSSI
FOTO: LUDOVICA ROSSI E KRIS DASSENA