10-9-2022. Si è svolto a Isola l’annuale Concerto della Società etnomusicologica “Folk Slovenia”, per il quale era stato scelto il tema dell’acqua. A fare gli onori di casa è stata Agnese Babič, coordinatrice culturale della CAN di Isola, coorganizzatrice dell’evento, che ha porto il benvenuto ai partecipanti, rilevando che è la prima volta che il raduno folkloristico è ospitato a Palazzo Manzioli. La parola è passata, quindi, a Marino Kranjac, presidente della Folk, noto etnomusicologo istriano, da 35 anni impegnato nella ricerca e nell’esecuzione di brani della tradizione regionale. In occasione dell’importante anniversario è stato insignito del massimo premio dell’Associazione delle società culturali nazionale. Ha ricordato che l’associazione Folk è attiva da 26 anni nel corso dei quali si è affermata sulla scena nazionale e internazionale. I suoi membri sono profondamente legati alle tradizioni musicali delle rispettive zone di provenienza, alcuni ne hanno fatto una professione, ma per tutti è assolutamente una passione- ha rilevato ancora Marino, che poi ha assunto la conduzione della serata. Gli artisti hanno suonato e intonato pezzi che si ispiravano ai fiumi e ai laghi, alla malinconia d’amore del mare, sino alle preghiere per ricevere un bicchiere d’acqua per dissetarsi. Le prime a esibirsi sono state le Cintare, il noto gruppo di Lubiana. Sono sfilate in otto e si sono disposte a semicerchio, prima di cominciare a cantare canzoni ispirate alle tradizioni di tutta la Slovenia, senza strumenti e con una capacità vocale che si estende a tutti i toni. Sono state seguite da Ljoba Jenče che, da sola, ha narrato e cantato a cappella diversi brani. A colpire della sua esibizione non sono state la sua voce e la sua dolce gestualità, ma anche il fatto che nelle sue canzoni si sentisse l’influenza della musica folcloristica croata. La terza esibizione è stata quella di Marino Kranjac e Andrea Alessio, il duo Adriavox, il quale suona canzoni della tradizione triestina e istroveneta. Nel corso della loro esecuzione hanno cambiato diversi strumenti, passando dal mandolino, alla chitarra, all’armonica a bocca al violino, mentre sceglievano le canzoni di volta in volta, consultando un vasto repertorio che viaggia dal mare Adriatico al Ponte di Bassano. Vista l’assenza per vari impedimenti dei “Vruja”, l’altro gruppo di Kranjac, gli Adriavox hanno suonato e cantato ancora alcuni brani non previsti dalla scaletta. Come quarto artista è salito sul palco Tomaž Podobnikar, che tra tutti gli strumenti in cui è specializzato, ha scelto di utilizzare un popolare arnese di lavoro: la sega. Piegando la lama tra una mano e le ginocchia, la fa vibrare con un arco di violino, emettendo un suono che somiglia al mare di notte o al canto delle sirene. Ci sono stati poi i “Gunjci” di Marušići, un terzetto con clarinetto, archi e bajs o bassetto istriano che si sono esibiti indossando le tradizionali camicie bianche a manica larga e suonando il violino appoggiandolo anche al petto. Gli ultimi ospiti dell’evento hanno proposto il folk della Macedonia: il duo Pella con Tilen Stepišnik e Dino Murtezani. Due voci femminili, un flauto e una chitarra hanno ricreato i ritmi lenti e poi sincopati della musica folcloristica della più meridionale delle repubbliche ex jugoslave. Il concerto è stato molto apprezzato dal pubblico, il che è stato pienamente confermato dai fragorosi applausi che hanno accompagnato il finale: tutti i partecipanti si sono riuniti sul palco e, insieme a tutta la platea, hanno intonato una nota canzone della tradizione slovena.
TESTO E FOTO: MARIANGELA PIZZIOLO