Una serata dedicata a un isolano importante, che con il suo lavoro e il suo attaccamento alla città e alla Comunità nazionale italiana, ha lasciato il segno. Luciano Kleva, scomparso prematuramente e tragicamente esattamente 15 anni fa, ha fatto convenire venerdì sera parenti e amici nei luoghi a lui più cari, dove curava le sue grandi passioni. Prima di tutto da pittore e fotografo, laureato alla prestigiosa Accademia milanese di Brera, il suo talento è riemerso alla Galleria Insula, con una serie di quadri sui personaggi famosi. La sua figura e la sua opera sono state illustrate dal critico d’arte, Dejan Mehmedovič che, commosso, ha ricordato gli incontri quasi giornalieri con Luciano proprio negli spazi della galleria. Quindi l’evento si è spostato a Palazzo Manzioli, per una mostra sull’Istria, dalla quale traspare tutto l’amore che l’artista aveva per la sua terra. Atto finale un grande concerto nella Sala nobile, gremita in ogni ordine di posti. A precederlo, il filmato di una delle ultime interviste a Luciano di Tv Capodistria, curata da Alessandra Argenti Tremul. Poi sono saliti sul palco alcuni di quelli che hanno condiviso il cammino musicale di Kleva: Livio Morosin, Dario Marušič, Rudi Bučar, Marino Kranjac e i Vruja, con i quali si è esibito il figlio Rok. Con le loro melodie hanno fatto tornare in mente ai presenti l’impegno profuso da Luciano per il recupero delle tradizioni musicali istriane, che portò alla nascita dell’Istranova e poi dello stesso Vruja. A rendere omaggio a Luciano Kleva sono giunti il Presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, il neo-sindaco di Isola, Danilo Markočič, il Direttore del Museo del mare di Pirano, Franco Juri, anch’egli componente storico di Istranova (con Dario Marušič e Vanda Skrk) e tanti altri personaggi noti della scena culturale, che si sono stretti attorno alla famiglia Kleva. Nell’introdurre il concerto, la Coordinatrice delle attività culturali della CAN, Agnese Babič, ha porto i saluti del deputato al Parlamento sloveno, Felice Žiža e del Presidente della CAN comunale, Marko Gregorič, trattenuti altrove da altri inderogabili impegni.
TESTO E FOTO: MAJA CERGOL