26-01-24 In una gremitissima Sala Nobile di Palazzo Manzioli è stato ricordato, con un nuovo appuntamento, Luciano Kleva, artista poliedrico prematuramente scomparso vent’anni fa. Dopo le quattro mostre che si sono tenute nel mese di dicembre a Isola, Capodistria e Pirano, ieri la CAN isolana ha presentato la monografia bilingue che raccoglie una parte dell’ampio opus dell’artista. A dare il via alla serata è stata una presentazione multimediale dei contenuti dell’opera, con sottofondo musicale curato magistralmente dal polistrumentista Lado Jakša. La pubblicazione è edita da “Il Mandracchio” ed è stata presentata dai tre autori, Agnese Babič, coordinatrice culturale della CAN, Dejan Mehmedovič, curatore della galleria Insula, e Franco Juri, amico di lunga data di Luciano. La monografia è suddivisa in otto capitoli tematici, che trattano – ad esempio – l’Istria, i ritratti a vari personaggi più e meno noti – la figura della donna e molto altro ancora. Dal suo opus si evince che Kleva riusciva a catturare l’anima delle persone e dei luoghi che ritraeva. A selezionare quali opere da pubblicare, vista la vasta scelta, sono stati il figlio minore Rok Kleva Ivančić e Dean Mehmedovič, e a volte è risultato difficile collocare le opere in uno specifico periodo, in quanto non sempre Kleva datava o firmava le sue opere.
Agnese Babič ha auspicato che la monografia, una memoria storica del lavoro di Luciano, potrà anche essere fonte di ispirazione per le nuove generazioni.
Un artista come Lucio non muore mai, è stato ribadito più volte nel corso della serata, e le tante persone che sono accorse a ricordarlo con affetto ne sono indubbiamente la prova.
Testo e foto: Jessica Vodopija