05-07-2024. Chi fosse entrato a Palazzo Manzioli la scorsa settimana, l’avrebbe trovato in grande scompiglio. Orme di vernice, intrecci di fili colorati, scarpe pitturate, ragnatele appese al soffitto, sculture di cartone e dipinti su tela qua e là. E sentendo le note di Chopin, “Che estate a soqquadro!” avrebbe esclamato, proprio riprendendo il titolo del laboratorio creativo in atto. Come ormai da sedici anni, la Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana di Isola e la professoressa Fulvia Grbac hanno organizzato una settimana artistica per inaugurare le vacanze estive. Gli obiettivi dell’iniziativa sono molteplici e vanno ben oltre al semplice intrattenimento. In primo luogo, lo scopo è fornire ai ragazzi gli strumenti per affrontare i principi della figuratività con apposite indicazioni e materiali adeguati, ottenendo risultati finali sorprendenti e originali. In secondo luogo, la settimana offre un’occasione d’oro per nuove connessioni e amicizie, riunendo insieme bambini di Isola, Capodistria e Pirano. Inoltre, rappresenta un’opportunità preziosa per praticare la lingua italiana, sia per chi la usa quotidianamente, sia per chi proviene da famiglie slovene o parlanti altre lingue. Quest’anno, i partecipanti in età scolare sono stati 27 e si sono impegnati a sviluppare giorno per giorno la tematica assegnata. Ciò è stato reso possibile anche dal supporto degli assistenti della mentore: Anya Orel, Katarina Fakin e Nicola Štule. Il laboratorio artistico si è concluso con uno spettacolo costruito su musica e foto, a cui hanno partecipato bambini, nonni e genitori. Semplici regole sul rispetto degli strumenti, degli spazi e dei compagni, momenti di gioco e musica hanno reso l’esperienza ricca e completa, dimostrando la passione e la competenza della professoressa Grbac, che ogni anno trova un nuovo tema per far emergere l’espressività dei giovani partecipanti. Perché, sebbene non tutti siano portati per la tradizionale arte pittorica, tutti possiedono un potenziale creativo e originale che deve essere sprigionato.
Testo e foto: Mariangela Pizziolo