Giovedi, 22 marzo è stato presentato a Palazzo Manzioli il catalogo degli studi eseguiti sulle cisterne e sulle fontanelle di Pirano, intitolato Per piazze e cortili alla ricerca dell’acqua. Un progetto intenso ed interessante, ideato e guidato da Daniela Paliaga Janković, con l’aiuto della Presidente della Comunità degli Italiani di Pirano, Manuela Rojec. La serata è stata introdotta dalla coordinatrice della CAN, Agnese Babič, mentre un cenno di saluto è stato porto dal vicesindaco, Felice Žiža. Tra i presenti in sala il Console generale d’Italia a Capodistria, Giuseppe D’Agosto.
Il progetto di ricerca era iniziato a marzo e si era protratto sino a settembre dell’anno scorso ed era stato, infine, presentato, in forma di catalogo, il 14 dicembre 2017, celebrando la giornata del Parimonio culturale europeo, che ha avuto l’acqua come tema. «Un tempo le cisterne e le fontanelle erano usate molto frequentemente. Per la gente povera c’erano le fontanelle pubbliche, mentre le famiglie più ricche avevano la loro fonti d’acqua personali», ha rilevato Daniela Paliaga Janković. «A Pirano sono riportati nelle mappe venticinque pozzi, ma in realtà sono circa ottanta, dei quali ne abbiamo trovati una quarantina». La cisterna più famosa e citata dai vecchi piranesi è la cisterna di Luprica, costruita nel 1485, che ha procurato acqua per moltissimi anni fino al 1935, quando vennero introdotti gli acquedotti anche nella fascia costiera. La cisterna venne demolita e smantellata, per poi essere dimenticata. Una delle sue lastre con tanto di stemma, è stata ritrovata dalla stessa Daniela Paliaga Janković e dalla curatrice del Museo del mare, Duška Žitko. Questo progetto ha, inoltre, portato all’idea di cominciare a restaurare le cisterne e di cominciare a tutelarle come parte del nostro patrimonio culturale. «È stata, inoltre, una grandissima sorpresa vedere tante persone interessate e disposte ad aiutarci nella nostra ricerca. Infatti, è stato grazie anche a loro se abbiamo trovato gran parte delle cisterne nelle calli e nei cortili cittadini», ha rilevato ancora la professoressa Paliaga. Per il suo impegno e per l’enorme contributo dato al recupero della storia piranese, è stata ringraziata ed elogiata dalla presidente Rojec, che ha posto in risalto l’inesauribile energia e volontà di scoprire sempre cose nuove che caratterizza il modo di essere della Paliaga. Uno dei desideri dei connazionali piranesi sarebbe rivedere l’acqua zampillare dalle fontanelle ancora collegate alla rete idrica per ridare vita anche agli angoli cittadini dove sono collocate.
Testo e foto di Lia Grazia Gobbo



