LA PIETRO COPPO NEGLI ARCHIVI STORICI

16.10.2023. Chicco, Degrassi, Delise, Dellore, Perentin, Pugliese, Vascotto: la storia di Isola è scritta anche negli elenchi storici della scuola Media Pietro Coppo. Questa mattina la filologa e archivista, prof.ssa Valentina Petaros Jeromela, è stata invitata dal preside Alberto Scheriani alle giornate creativo-produttive dell’Istituto, dove ha potuto parlare delle proprie ricerche a una platea ricca di studenti. La professoressa ha iniziato un lavoro di riordino dell’archivio d’Istituto tra il 2017/2018 e, proseguendo nelle letture dei fascicoli, ha scoperto diverse notizie inedite e rilevanti. La sua ricerca si è estesa nello spazio e nel tempo, arrivando sino agli archivi di Trieste, Gorizia, Capodistria e Vienna e a documenti risalenti almeno al 1880. Ha avuto conferma non solo che vi è una stretta correlazione tra la tradizione del pizzo e del merletto e la scuola Pietro Coppo, ma anche che l’arte dell’antico punto veneziano è stata tramandata e percepita come un sapere da conservare tra le donne isolane almeno dal 1850. Il corso di merletto era frequentato da moltissime ragazze che dovevano, all’epoca dell’Impero Austro-ungarico, completare gli studi obbligatori e ottenere delle competenze che permettessero di contribuire al reddito familiare. L’insegnamento venne poi integrato dalla scuola di perfezionamento professionale, dove vi era la compresenza di una sezione maschile e di una femminile. Alla scuola era possibile diplomarsi in moltissime professioni, tutte con un carattere assimilabile all’artigianato: scrittori di insegne, sarti, fabbri, falegnami, e addirittura tipografi e legatori di libri. Persino i meccanici dovevano affilare le loro doti nel disegno, dovendo riprodurre a mano i minuziosi dettagli che permettono ai motori di funzionare. Le ricerche della prof.ssa Petaros sono attualmente giunte all’anno 1928, ma proseguiranno sino a una pubblicazione. Gli studenti hanno ascoltato con ammirazione la storia di un’istituzione per loro fondamentale, di cui è stata spiegata anche la ragione del nome. Il docente Aleksandro Burra ha infatti presentato la figura di Pietro Coppo, le sue principali note biografiche e le opere più famose, tra le quali figura la dettagliata Cartina dell’Istria del 1525. Il geografo e cartografo veneziano passò gran parte della sua vita proprio a Isola, dove lasciò in eredità non solo la toponomastica, ma anche l’amore per la conoscenza.

 

Testo e foto: Mariangela Pizziolo

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