“Un albero che dimentica le radici, muore” – diceva il pugile Nino Benvenuti, ricordando le sue origini isolane. Parole che sono riecheggiate nella Sala Nobile di Palazzo Manzioli durante la serata culturale organizzata dalla Comunità degli Italiani “Dante Alighieri” di Isola, in memoria del campione recentemente scomparso. Quella che doveva essere una celebrazione dei 65 anni dalla medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960, si è trasformata in un commosso tributo a un uomo che ha sempre portato con sé, sul ring e nella vita, l’identità istriana e l’orgoglio isolano. Presenti a Palazzo Manzioli anche i suoi fratelli e familiari che hanno annunciato di voler dar seguito a una sua grande volontà: prossimamente le ceneri di Benvenuti saranno disperse nel mare di Isola.
Il dialogo tra il giornalista sportivo Arden Stancich e l’autrice Rosanna Turcinovich Giuricin ha ripercorso le tappe di una carriera leggendaria: dalla nascita nel 1938 a Isola, al trasferimento a Trieste durante l’esodo, fino alla conquista dei più prestigiosi titoli mondiali nel pugilato professionistico. Durante la serata è stato proiettato il documentario “NINO BENVENUTI – da Isola d’Istria ai ring di tutto il mondo”, prodotto da TV Capodistria, un racconto che va oltre lo sport per restituire il ritratto di un uomo generoso, riflessivo, mai dimentico delle sue radici. Anche un altro video-ricordo curato da Dragan Sinožič ha emozionato i presenti, alternando immagini inedite in bianco e nero dell’infanzia a spezzoni a colori degli anni della gloria. Tra questi, l’eco indimenticabile della notte del 17 aprile 1967, quando 17 milioni di italiani seguirono in radio il suo storico incontro contro Emile Griffith, che lo consacrò campione mondiale dei pesi medi. Un trionfo che andava oltre il titolo: era la vittoria di un ragazzo istriano, temprato dalla fatica e dalla disciplina, che aveva raggiunto la vetta restando fedele alla sua umanità. Lo dimostrano anche le sue scelte, come il viaggio in India per assistere i lebbrosi, o il suo attaccamento ai valori della famiglia, del rispetto, della solidarietà, coltivati fin da piccolo nella cucina dei nonni, tra le minestre e l’odore del mare. Presenti alla serata anche il presidente della CI “Dante Alighieri” Michele Fatigato, il deputato della CNI Felice Ziza e il Console Generale d’Italia a Capodistria Giovanni Coviello. Stancich ha infine ricordato con amarezza come Isola non abbia mai colto l’occasione di conferire a Benvenuti ufficialmente la cittadinanza onoraria. Ma il suo spirito rimane parte viva della comunità, come un’eco affettuosa della sua frase “Sono nato molto fortunato”.
Testo e foto: Mariangela Pizziolo