7-4-2022. Suzana Todorović, dialettologa e professoressa associata presso il Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Studi umanistici di Capodistria, ha presentato questa sera al pubblico isolano il terzo e conclusivo volume dell’Atlante linguistico istroveneto dell’Istria nord-occidentale. Ad accogliere gli accorsi a Palazzo Manzioli sono stati il presidente della CAN comunale, Marko Gregorič, e la coordinatrice culturale, Agnese Babič, che hanno rivolto un saluto particolare al Console generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello, al presidente della Comunità degli Italiani “Dante Alighieri”, Fiorenzo Dassena, nonché a David Runco e Ingrid Celestina, rispettivamente direttore della Biblioteca centrale di Capodistria “Srečko Vilhar” e responsabile della casa editrice “Libris”, enti coeditori dell’opera assieme all’Unione Italiana, che ha sostenuto finanziariamente la pubblicazione del trittico. Quest’ultima opera, pubblicata nuovamente in forma bilingue, contiene i lemmi legati ai campi semantici del vestiario, degli accessori, dai cibi alle bevande, ai sentimenti e alle emozioni, agli animali, al pollame, alla frutta e alla verdura e pure all’olivicoltura e torchiatura. Si tratta di un tomo di oltre 700 pagine che con l’ausilio di circa 350 carte lessicali illustra i vocaboli istroveneti, utilizzati in 11 località del comprensorio, che va da Muggia a Buie. In un’atmosfera distesa, a moderare l’incontro è stata Marianna Jelicich Buić che con maestria è riuscita ad intrecciare l’italiano, lo sloveno e il dialetto istroveneto, rendendo la presentazione trilingue. Al tavolo dei relatori anche il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, e la recensore del volume, Tjaša Jakop, dialettologa e ricercatrice presso il Centro di ricerca dell’Accademia slovena delle scienze e delle arti. Entrambi gli ospiti hanno salutato l’iniziativa della Todorović, che è la prima dialettologa in Slovenia a studiare un vernacolo romanzo. “E se anni fa il dialetto istroveneto non destava particolare interesse tra i ricercatori sloveni, anzi, molti di loro non sapevano nemmeno della sua esistenza, oggi possiamo essere lieti e orgogliosi che dopo anni di duro lavoro, fa parte del Registro del patrimonio culturale immateriale della Slovenia” ha affermato la Todorović che ha contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo. La serata è stata arricchita dal musicista Marino Kranjac, che ha eseguito alcuni brani popolari in dialetto istroveneto.
Testo e foto: Kris Dassena