28.6.2025. Piazza San Servolo a Buie è stata, ancora una volta, la cornice ideale della serata di chiusura della XIV edizione del Festival dell’Istroveneto. Nella culla dove tutto ha preso vita, “el Festival più bel del mondo” – con punta di manifestazione sabato il “diamante” dedicato alle canzoni inedite dialettali “Dimela cantando” – è stato l’evento “ultimo” con indiscussa protagonista la musica di alto livello artistico. Espressione di connazionali da ogni dove, il vernacolo presentato dall’accoppiata Rosanna Bubola-Daniele Kovačić, è stato applaudito da folto pubblico e autorità presenti, decretando, assieme alle giurie tecniche, i vincitori assoluti dell’itinerante concorso annuale in gergo. Il premio più ambito per la miglior canzone in assoluto a vincere la XIIIa “Dimela cantando”, se l’è aggiudicato Angelica Zacchigna con la sua “Jera colpa de’l destin”, brano che parla della fine d’un amore tra reciproche accuse e sensi di colpa. Il miglior arrangiamento è stato assegnato al pezzo “L’esentsa de la vita”, interpretata da Majda Šušelj e musicalmente rielaborato ad opera di Luka Vretenar, mentre come miglior testo è stata scelta nuovamente “Jera colpa de’l destin”, parole di Jessica Aquavita. L’ambitissimo premio de l’Academia de la Bona Creansa-dipartimento Academia de la Lengua Veneta, designato per profondità e scioltezza del mantenuto slang di un testo in vernacolo dal profondo significato, se l’è conquistato Marko Radolović per “El grande nùvolo”, interpretato in edizione da Stefano Hering in versione rock. Le tre menzioni speciali della giuria tecnico-internazionale del Festival, sono state assegnate a: Majda con “L’esentsa de la vita” per il potenziale radiofonico; a Matteo Tromba, esecutore e voce più emozionale del festival, interprete di “Te laso andar” ed al brano “Me invento de ti” scritto e eseguito da Sonia, per il miglior lavoro cantautorale. Il premio degli artisti, assegnato dagli stessi interpreti a votare la simpatia alle canzoni dei colleghi, è andato al brano “Jèbiga”. Parole e musica di Amdrea Bussani, coadiuvato in arrangiamento da Jimmy Bolco e Marco Vargiu, il brano è stato portato sul palco da Gabriella Marra. Pubblico in streaming d’istriani nel mondo a toccare New York, anche la platea buiese ha votato il preferito di serata, nel folto che ha triplicato le due anteprime. Sommati i voti degli appuntamenti di Treviso ed Isola a quelli del pubblico in piazza a Buie, con il 18,53% di gradimento cumulativo (a sole 2 schede dal secondo), l’assoluto di volere popolare è andato alla Zacchigna. “Jera colpa de’l destin” si aggiudica così la vetta a decretare il riconoscimento popolare, nel terzo premio conferitole in manifestazione. “Dimela cantando” 2025, giunta alla 13esima edizione, è parlata attiva della nostra “lingua franca”.
Equiparato in numero di rappresentazioni del pop, 13 pure le canzoni in gara con temi dall’amore alla nostalgia, senza tralasciare tradizioni, presente, speranze, l’ambientalistico diluvio universale e molto altro ancora perché l’istroveneto, come già emerso, è “orgoglio” che si presta a veicolare qualsiasi tipo di messaggio. Dialetto vivo, musicale e dolcemente sfumato, l’istroveneto dal Golfo del Quarnero attraversa l’Istria per raggiungere il Friuli Venezia Giulia e confluire nel Veneto, accomunando tre Paesi dalle solide radici in parlata. Questa ricchezza linguistico-dialettale scaturita nei brani uno diverso dall’altro, ma tutti “nati” per emozionare, porta il Festival al 4° posto mondiale, nell’unicum d’avventura internazionale – anche secondo l’Intelligenza Artificiale – sinonimo d’arte, territorio e identità che svetta sul podio quale “solo” nel suo genere, per l’esibito in Italia, Slovenia e Croazia. Tra gli illustri in platea, a conferire i premi nei sintetici saluti a supplire i conteggi, Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio della Regione Veneto, Boris Miletić, presidente della Regione Istriana nonché la sua vice in quota CNI, Jessica Acquavita, Vladimir Torbica, assessore alla cultura e alla territorialità dell’Istria, Fabrizio Vižintin, sindaco della Città di Buie, Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana, Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva e Paolo Demarin, rispettivamente presidente dell’assemblea di Unione nonché Lorenzo Callegaro, Collaboratore delegato dall’Accademia de la Lengua Veneta e altri ancora, a rappresentare i promotori di manifestazioni del Festival dell’Istroveneto con in prima fila, l’ideatrice e cuore pulsante, Marianna Jelicich Buić, responsabile del settore Cultura della Giunta esecutiva UI, a sottolineare le “tutte corrette sfumature” della nostra lingua in evoluzione parché “a parlar col cuor, no xe mai sbaglià!”
Foto e testo: Elena Bubola