La CI “Dante Alighieri” rinnova la devozione a San Mauro

 

23-10-2025.  Il giorno di San Mauro, patrono di Isola, ha visto il maltempo imporsi sulla tradizione. La pioggia battente ha infatti impedito lo svolgimento della processione dedicata al Santo Patrono, che quest’anno si sarebbe dovuta riproporre dopo oltre settant’anni di assenza. Nonostante il tempo inclemente, la Festa di San Mauro si è comunque tenuta, articolandosi in tre momenti – religioso, musicale e conviviale – che hanno restituito alla città il valore di una ricorrenza antica. Fino al 1952, la festa era un appuntamento sentito, con una grande processione attraversava il centro storico per ricordare il miracolo del Santo, che, secondo la leggenda, salvò Isola dall’assedio dei genovesi nel 1380.

La Comunità degli Italiani “Dante Alighieri”, in collaborazione con la Parrocchia di San Mauro e la Diocesi di Capodistria, ha voluto ripristinare l’iniziativa. Il presidente della CI, Michele Fatigato, augurandosi che il prossimo anno il tempo possa essere clemente, ha sottolineato come il recupero delle tradizioni rappresenti un elemento importante della memoria collettiva locale. La celebrazione è iniziata nel Duomo, dove si è tenuta una presentazione dedicata alla figura del Santo. Lo storico Marino Baldini ha illustrato le origini del culto, ricordando come questo sia venerato anche in Istria: a Parenzo, ad esempio, come martire, a Isola come protettore della città. Il vescovo emerito di Capodistria, monsignor Jurij Bizjak,  ha poi invitato i fedeli a riflettere su tre valori: la tradizione come via verso il futuro, l’importanza del cammino spirituale interiore, e la trascendenza intesa come fiducia nell’avvenire. I presenti, tra cui anche rappresentanti del Comune di Muggia e della CI di Parenzo, hanno potuto vedere anche i vecchi gonfaloni e le reliquie del patrono. La celebrazione si è poi trasferita nella chiesa di Santa Maria d’Alieto, che ha  ospitato il concerto di musica sacra “Le ultime sette parole di Cristo sulla croce” di Haydn, eseguito dall’ensemble di Massimo Favento. Le parole del Redentore sono risuonate tra le navate, accompagnate dal commento teologico di Monsignor Bizjak. In chiusura, a Palazzo Manzioli, si è svolto un momento conviviale con la degustazione di vini italiani, dalla Toscana alla Sicilia, curata e presentata da Biagio Conte della società Wyyn.

Testo e foto: Mariangela Pizziolo

DSC04728  DSC04663 DSC04666 DSC04715 DSC04669 DSC04688 DSC04773  DSC04705DSC04798 1 1

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *