Tensioni alla seduta della CAN di Isola: chiamata la polizia

05-09.2025. La XIX seduta del Consiglio della Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana di Isola, convocata a Palazzo Manzioli, si è svolta in un clima di insostenibile tensione. All’ordine del giorno figurava la seconda lettura del Regolamento sull’organizzazione interna e sull’organico del personale. Il presidente Jan Pulin ha ricordato che il testo, redatto con il supporto di un legale, era già stato approvato in prima lettura il 26 giugno e inviato ai lavoratori prima della costituzione del sindacato, avvenuta il 9 luglio. Pur non essendo obbligatoria una nuova consultazione, ha dichiarato, il documento è stato reinserito all’esame del Consiglio per maggiore trasparenza. La seduta è stata però interrotta da momenti di tensione quando è stato lamentato il rumorio di alcuni spettatori. Dopo i richiami all’ordine, il consigliere Felice Ziza ha proposto la chiusura della seduta al pubblico, approvata a maggioranza dagli altri consiglieri. Alcuni presenti hanno contestato la legittimità della decisione, sostenendo che il regolamento interno prevede sì che possa avvenire la cessazione della seduta, ma i motivi devono essere validi e specificati, cosa che a detta loro non è avvenuta. Poiché parte dei cittadini si è rifiutata di lasciare la sala, è stato interpellato l’intervento della polizia. I due agenti hanno ascoltato ambo le parti e chiarito che la questione non rientrava nelle loro competenze. Mentre il pubblico dialogava con i poliziotti, il Consiglio ha ripreso i lavori a porte chiuse. In breve tempo è stato approvato il suddetto regolamento, che secondo Pulin non modifica i contratti in essere ma riorganizza alcune mansioni per rendere più efficiente il lavoro. Critica la rappresentante sindacale nonchè dipendente della CAN, Clio Diabate, secondo cui “non si è voluto dialogare con i dipendenti, e questo è un dato di fatto, che ora non sanno quali saranno i loro compiti”.

Testo e foto:  Mariangela Pizziolo

 

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