Venerdì sera è stata inaugurata la stagione 2019 di “Ethnoinsula”, promossa dalla CAN comunale e organizzata dalla coordinatrice culturale, Agnese Babić, che ha introdotto la prima serata. Il compito di rompere il ghiaccio è stato affidato a un’amica di Isola, la cantante e compositrice Tamara Obrovac, figura di assoluto spessore sulla scena jazz della Croazia, con all’attivo una decina di dischi, oltre 500 concerti internazionali e numerosi premi, per ultimo il “Porin Award”, premio discografico nazionale croato. Il suo concerto a Palazzo Manzioli segue da poco la fine della registrazione per i materiali che compariranno sul suo nuovo CD, in uscita a giugno. Con lei sul palco musicisti di grande valore ed esperienza che compongono il “Transadriatic Quartet” ossia Stefano Battaglia al pianoforte, Salvatore Maiore al basso e Krunoslav Levačič alle percussioni. Sin dalle prime note e dalle prime parole è trapelata l’accurata preparazione della Obrovac, che non lascia niente al caso, sebbene molte delle sue canzoni siano “una forma artistica unica nel suo genere, nella quale convivono melodia, improvvisazione, sensibilità e passione che insieme evocano concetti di libertà, richiami di musica etnica e jazz, sempre sospesa tra modernità e tradizione, attraverso un approccio profondamente serio, ma con quel pizzico di ironia che è proprio dell’artista” come hanno scritto gli organizzatori nella presentazione. Dai testi traspare l’amore per la sua terra, l’Istria, di cui racconta personaggi, tradizioni e leggende. Il concerto di Isola è iniziato proprio con la “mora”, una specie di strega istriana, vera ossessione degli anziani soprattutto nella parte meridionale della penisola, presentata ai più piccoli come una creatura che punirà i loro capricci. Il pubblico di veri intenditori presente in sala ha accolto con scroscianti applausi l’esibizione. Al termine la Obrovac ha ringraziato per l’ospitalità la Comunità autogestita della nazionalità italiana di Isola ed in particolare la sua coordinatrice culturale, Agnese Babič.
TESTO E FOTO: MANDRACCHIO.ORG