10-06-2025. L’aver compreso il potere della parola e l’aver afferrato la forza della ribellione spingono l’autrice Beatrice Salvioni a voler narrare storie, e a scriverle sulla pagina bianca. Classe 1995, originaria di Monza, Salvioni è stata ospite a Palazzo Manzioli di Isola, su invito della Comunità autogestita Costiera della Nazionalità Italiana e dell’Istituto Beletrina di Lubiana. L’incontro, moderato da Martina Vocci di TV Capodistria, ha coinvolto gli studenti delle scuole italiane del territorio. Diplomata nel 2021 alla Scuola Holden, Salvioni ha vinto lo stesso anno il Premio Calvino con Il volo notturno delle lingue mozzate. La Malnata, già tradotto in 32 lingue tra cui lo sloveno, è ambientato nella Monza fascista del 1936 e racconta l’amicizia tra Francesca, beneducata ragazza borghese, e Maddalena – detta la Malnata – emarginata e temuta. Se nello sfondo c’è un’Italia dominata dal patriarcato e dalla retorica degli “uomini forti”, al centro del romanzo c’è un femminismo profondo e sottile: attraverso l’amicizia, le due protagoniste intraprendono un percorso di ribellione contro le regole sociali e contro il silenzio imposto alle donne. Maddalena, figura marginale e indomita, diventa il “catalizzatore” che aiuta Francesca a scoprire la libertà e la disobbedienza, in un vero apprendistato alla resistenza e sorellanza, che può essere ancora attuale. Nel 2024 l’autrice ha pubblicato il suo secondo romanzo, La Malacarne, sempre per Einaudi.
Durante l’incontro con gli studenti, Salvioni ha parlato anche del mestiere di scrivere e dell’importanza della formazione: “A differenza di altre arti, nella scrittura si pensa spesso che basti il talento. In realtà servono metodo e studio per dare ordine al caos delle idee”. Secondo l’autrice, ogni storia nasce anche da esperienze personali e da tutte le letture incontrate. Ha ricordato i suoi primi libri, da Geronimo Stilton a Fenoglio, Camus, King, Ginzburg, Calvino e Borges. Presenti all’incontro anche il Console generale d’Italia a Capodistria, Giovanni Coviello, e il presidente della CAN, Alberto Scheriani, che ha evidenziato il valore vitale di simili incontri per i giovani della CNI.
Testo e foto: Mariangela Pizziolo