20.12.2025. Il “Canto di Natale” di Charles Dickens, pubblicato nel 1843, è uno dei racconti più celebri e influenti dell’immaginario natalizio. Attraverso la storia di Ebenezer Scrooge, uomo avaro e solitario che, grazie ai fantasmi del Natale passato, presente e futuro, intraprende un percorso di redenzione, l’opera ha mostrato come amore e compassione possano trasformare anche i cuori più duri. Proprio la forza di questo messaggio, che non è invecchiato nel tempo, ha ispirato la Comunità degli Italiani “Dante Alighieri” a proporre lo spettacolo corale “Aspettando al… Canto di Natale”, andato in scena presso la Casa di Cultura di Isola. Dopo il saluto della coordinatrice culturale Kim Jakopič al pubblico e alle autorità, tra cui il deputato Felice Ziza, il pubblico ha assistito a una rilettura moderna del classico, ambientata non più nella Londra vittoriana ma in un’Isola invernale e inedita. Lo spettacolo ha unito teatro, musica, danza ed elementi digitali, adattando il messaggio all’oggi tramite un linguaggio fresco e ironico. L’adattamento di Massimo Seppi, infatti, ha voluto sottolineare come Scrooge rappresenti ancora oggi una società cinica e individualista, bisognosa di riscoprire comunità e solidarietà.
Su idea del presidente del sodalizio, Michele Fatigato, l’allestimento ha coinvolto circa cinquanta persone sul palco, valorizzando tutte le realtà culturali della CI. Protagonista è stato il Gruppo Teatro Dante, affiancato dal corpo di ballo, dal gruppo dei cantanti e dal coro “Piccolo Arcobaleno Isolano”. Hanno partecipato anche la classe di pianoforte, la classe di chitarra e il gruppo musicale “The Diplomatici”. Molto preziosa, inoltre, la collaborazione con il coro e con il gruppo teatrale della Scuola Elementare “Pier Paolo Vergerio il Vecchio” di Capodistria. Ne è nato un autentico progetto collettivo, capace di rafforzare il senso di comunità e di ricordare che il Natale è il tempo in cui “si può fare di più”. A suggellare questo clima di convivialità, l’evento si è concluso a Palazzo Manzioli con la tradizionale serata sociale.
Testo e foto: Mariangela Pizziolo
