La distruzione del Rex- la grande storia nei ricordi degli isolani

8 settembre 1944: gli alleati bombardano il Rex che s’incaglia nel tratto di mare tra Capodistria e Isola. È la fine di uno dei più celebri transatlantici italiani, vincitore nel 1933 del Nastro Azzurro per la più veloce traversata dell’Atlantico del Nord, dal continente europeo a quello americano. Unico incontro commemorativo per ricordare l’80mo anniversario dell’affondamento è stato a Isola l’evento organizzato dal Centro per la cultura, lo sport e le manifestazioni del Comune. Il vicesindaco della CNI, Agnese Babič, ha ribadito nell’occasione l’importanza di mantenere viva la memoria collettiva lodando al riguardo gli sforzi profusi. Si tratta di storici, ma anche di semplici entusiasti, tra i quali Marjan Kralj che ha fondato e guidato per tanti anni l’associazione dedicata al Rex, il collezionista Slavko Franca di Santa Lucia ed altri. Tra i contributi più importanti è il libro curato dal Museo del mare “Sergej Mašera” di Pirano “Rex – un mito dalle secche”, che raccoglie importanti documenti e testimonianze. Nel corso dell’incontro il filatelista Gorazd Budal ha presentato la cartolina commemorativa con francobollo e l’annullo postale, oltre a ciò, sono emerse varie idee per valorizzare il sito: una tabella informativa, percorsi didattici e turistici che porterebbero alla ex strada costiera Isola – Capodistria maggiore visibilità. Simbolico il gesto effettuato oggi nel tardo pomeriggio da Slavko Franca assieme ad alcuni amici, appassionati del Rex, come testimoniato dalla foto che egli stesso ci ha concesso: nell’area (che prima dell’affondamento la gente chiamava “giro carrozze”) hanno collocato un modello in legno. Creato dallo stesso Franca, va a sostituire la targa che era stata posta su uno scoglio e poi distrutta da una tramontana.

Testo e foto: Claudia Raspolič

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