26.09.2025. Tra rappresentazioni di oliveti, barche e scorci di Isola, è stata inaugurata a Palazzo Manzioli la mostra collettiva del gruppo di pittura “La Macia”, con le opere realizzate nell’autunno 2024 e nel primo semestre del 2025. Il mentore Ivan Rocco ha aperto l’evento con parole di incoraggiamento: «Benvenuti a questa mostra che racconta il cammino artistico del gruppo. Ogni quadro è il risultato di passione e desiderio di esprimersi attraverso il colore. La Macia non è solo un corso di pittura, ma un luogo di crescita e condivisione». Hanno esposto le artiste: Antolovič Klara, Babič AnnaMaria, Bertok Loredana, Čadež Roza, Ček Eda, Kofol Nivea, Korošec Patrizia, Macchi Lilia, Matkovič Lavra, Pavlič Hodžić Lilja, Pizziolo Mariangela, Rebula Silvana e Rocco Blaženka. Presente anche Robi Štule, presidente della Comunità degli Italiani “Pasquale Besenghi degli Ughi” di cui La Macia fa parte, che si è congratulato per i progressi annuali; Agnese Babič, coordinatrice culturale, ha salutato con emozione le partecipanti prima del suo trasferimento professionale presso la CAN di Pirano. L’inaugurazione è stata arricchita dagli intermezzi musicali di Nicola Štule. La mostra è stata anche l’occasione per dare il via al prossimo anno pittorico, per il quale il mentore Rocco ha pensato a un programma articolato in quattro progetti. Il primo di questi tratta il tema dell’Impressionismo istriano, che vuole ritrarre i paesaggi locali in visioni luminose e colorate. Il secondo ha come soggetti i pesci e le creature marine dell’Adriatico, che verranno ripresi con illustrazioni realizzate ad acquerello e matite. Il terzo progetto, dal titolo “Terra e pietra istriana”, sarà dedicato a vicoli e architetture attraverso texture e tonalità neutre, dominate dal colore bianco. L’anno si concluderà con i ritratti delle Orchidee spontanee e di altri macro-dettagli floreali ispirati a Georgia O’Keeffe e alle tavole botaniche. La mostra e il nuovo calendario confermano La Macia come un laboratorio in cui creatività e comunità si intrecciano e si traducono in tele colorate.
Testo e foto: Mariangela Pizziolo


