26.7.2024. “Isola in Musica” trema con i nomadi accordi in libertà di Mario Reyes & Gipsy Family, nel terzo e ultimo appuntamento sonoro della XIIa edizione. Energia pura del festival di note che venerdì sera ha raggiunto l’apice dell’apoteosi dello struggente virtuosismo di corde che esula dalla sola rumba flamenca, l’erede della leggenda vivente dei Re gitani, i “Gipsy King”, mantiene vivo il retaggio del gruppo che negli anni ’70 ha creato, divulgato e lanciato un genere sconosciuto a livello planetario. Ramingo percorso musicale che, tra canto e chitarra acustica, la fa da padrona accompagnando l’interprete sin da bambino, l’inconfondibile cavernosità della roca voce di Mario Reyes ha riproposto a Isola la cronistoria di successi (lascito musicale per lo strepitoso Mario Reyes jr., che lo ha affiancato nella performance della serata) e per la storia della musica. Dei padri-parenti “Kings”, ideatori del genere trascinante andaluso-contaminato, non sono mancati; “Maria Dolores”, “Quiero Saber”, “A Mi Manera”, “Djobi Djoba” e “Un Amor”. L’omaggio all’Italia, con cui l’affinità di pensiero (e corrente musicale) non mancano, è andato dai giorni nostri a ritroso grazie a “La solitudine” di Laura Pausini passando per un’insolitamente andalusa versione stravolta di “Bella ciao”. Affiancato dalla band di Michele Pecora, con la strepitosa voce della tradizione meridionale di Paola Salurso, lo tsunami Mario Reyes & Gipsy Family ha ritmato portando sonorità a velocità incredibili anche nella versione rimaneggiata dall’impronta gitana di “Nel blu, dipinto di blu”, il successo planetario di Domenico Modugno, vincitore di Sanremo 1958, che molti conoscono semplicemente come “Volare”. Nel bis “sempre in piedi”, piazza Manzioli e Isola tutta in estasi per l’immancabile delirio scatenato di un strabordante pubblico su “Bamboléo”. In chiusura e apertura di serata, musica del folklore e revival ’80-’70-’60 per Michele Pecora e la sua band. Con il patrocinio di vari enti “Isola in Musica”, per quest’anno, ha chiuso i battenti. Piccola pausa estiva anche se, l’infaticabile ma soddisfatta organizzatrice culturale CAN che ha promosso la trilogia di serate, Agnese Babič, sta già prendendo contatti per la prossima edizione.
Foto e Testo: Elena Bubola