16-09-2022. È nell’elegante sala di Palazzo Besenghi degli Ughi di Isola che è stato fatto rivivere il violino di Giuseppe Tartini. Il comune ha, infatti, organizzato “Tartini x 2”, appuntamento previsto per festeggiare il 330-esimo anniversario della nascita del celebre compositore della Sonata per violino in sol minore, anche conosciuta come Il trillo del diavolo. L’evento è stato introdotto da Agnese Babič, coordinatrice culturale della CAN di Isola, che dopo il consueto benvenuto ha presentato i due protagonisti della serata: i musicisti Zdravko Pleše e Mauro Šestan, rispettivamente al violino e al violoncello. Pleše, oltre ad aver partecipato alla realizzazione del film-documentario prodotto dalla RTV Slovenia Vražji Tartini (dove ha interpretato il ruolo del giovane compositore) ha fondato, nel 2012, il festival “Le Giornate tartiniane di Pirano” e la “Tartinjada”, evento grazie al quale ogni anno diverse generazioni di musicisti si esibiscono in Piazza Tartini a Pirano. Non è però solo il panorama musicale istriano che Pleše è in grado di ravvivare, perché in qualità di esecutore autorizzato, è a lui che spetta il compito di mantenere la buona condizione sonora del prezioso strumento di Tartini, un Amati del XVIII secolo. In accordo con il Museo del mare “Sergej Mašera” di Pirano, che custodisce il lascito Tartiniano, Zdravko Pleše si esibisce spesso suonando il violino del compositore, facendolo così rivivere durante i suoi concerti, un privilegio di cui anche il fortunato pubblico di Palazzo Besenghi è stato partecipe. Mauro Šestan, dopo aver ricoperto per quasi dieci anni il ruolo di vicedirettore dei violoncelli presso il Teatro nazionale croato Ivan de Zajc di Fiume, è ora professore di violoncello e musica da camera presso la scuola di musica Ivan Matetić Ronjgov, sempre a Fiume. È proprio nella città quarnerina che i due musicisti si sono conosciuti, dando il via a una collaborazione che dura da più di trent’anni, riscontrabile nella grande sintonia e complicità con cui si esibiscono sul palco. Un’intesa di sguardi e archi che Šestan e Pleše sono riusciti a trasmettere a ogni spettatore del Besenghi, attraverso l’interessante selezione del repertorio tartiniano, proposta durante la serata: in apertura la Sonata in Fa maggiore, subito seguita dalla Sonata in La maggiore e per concludere la Sonata in Mi maggiore. Un appuntamento importante, quindi, per il panorama culturale di Isola, ma soprattutto molto apprezzato dal pubblico, a giudicare dallo scroscio di applausi che ha inondato la sala a fine concerto.
TESTO E FOTO: LUDOVICA ROSSI