Successi, delusioni, cambiamenti epocali, intrecci di svariata natura che inevitabilmente hanno scolpito un lungo percorso. Nella prima domenica settembrina il canottaggio isolano ha omaggiato un secolo di storia, un traguardo inestimabile di un’esistenza costellata da innumerevoli episodi, ma soprattutto sorretta da un’enorme passione versata per uno sport affascinante a contatto con la natura e nel contempo faticosissimo. Cento anni fa dunque nasceva la “Pullino”, gloriosa società remiera. La giornata, coordinata dalla Comunità degli Italiani “Dante Alighieri”, ha avuto il via di buon’ora presso l’ex molo doganale, dove numerosi atleti, tutti under 15, si sono cimentati in una regata commemorativa. I giovanissimi vogatori hanno messo in mostra tutte le loro abilità nelle acque comprese tra il Molo nord e Punta Gallo, ridando lucentezza allo sport isolano per antonomasia. In seguito alle premiazioni e alle foto di rito, il programma è continuato nel tardo pomeriggio, dove al piano terra di Palazzo Manzioli è stata allestita una mostra dedicata proprio alla società nautica. L’esposizione presenta la storia della società dagli albori fino al 1954, anno nel quale si trasferì inizialmente a Trieste e successivamente a Muggia, dove tutt’ora opera. Nello stesso periodo prese vita a Isola il club di canottaggio che si sarebbe poi iscritto negli albi sportivi con il nome di “Argo”. La serata ha visto la sua conclusione con la presentazione in Sala nobile del libro dal titolo “S.N. Pullino”, scritto da Franco Stener, e con il conferimento delle targhe ricordo alle Comunità degli Italiani delle località che hanno dato i natali agli olimpionici istriani.
Lorenzo SIljan

