16-12-2025. Enzo Santese, critico d’arte e poeta triestino, ha presentato il calendario 2026 in arte e poesia, da lui curato, durante una serata a Palazzo Manzioli, organizzata per la dodicesima volta dalla CAN di Isola. Affiancato dalla responsabile delle attività generali, Martina Gamboz, ha raccontato al pubblico la nuova edizione. All’inizio della presentazione ha spiegato che ogni pagina del calendario presenta un’opera d’arte accompagnata da una poesia. E per realizzare le opere tutti gli artisti si sono rivolti verso un’utopia di pace, auspicando che si possa realizzare: è questo lo spirito del calendario.
Santese ha specificato che il calendario è nato dallo sforzo di un gruppo internazionale di artisti, alcuni dei quali appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Istria e a Fiume, per poi iniziare il viaggio tra le opere. Cosi ad aprile, la caricatura disegnata dalla capodistriana Lorella Fermo spinge a riflettere sugli uomini disegnati, amplificando un loro carattere. A giugno colpisce l’astratto acquerello dell’artista fiumano Bruno Paladin, accompagnato dalla poesia scritta dallo stesso Santese, che l’ha letta durante l’evento. A settembre si passa al concreto con il dipinto di Rossella Ghigliotti, accompagnato dai versi di Giacomo Scotti, poeta di Fiume. Novembre mostra un fantasioso paesaggio lunare dipinto dall’albonese Zdravko Milić, che era presente in sala e ha raccontato di essersi ispirato alle immagini della Luna scattate dalle spedizioni spaziali. In prima fila ha partecipato alla serata la fotografa triestina Alexandra Mitakidis, autrice della foto di marzo, ambientata a Burano e modificata in modo da creare un’esplosione di colore.
Santese ha sottolineato che questi artisti sono usciti dalla realtà per allontanarne i problemi, ma il calendario manda un messaggio di speranza: le cose possono cambiare se ognuno agisce e ascolta gli altri, perché “parole e concetti innescano vampe d’urti inesorabili ma contengono in sé la forza per rovesciare valori e significati: cancellare l’odio”.
TESTO E FOTO: MATTIA SETTE

